C.g.

Utente: gianmarco
20 / 7 / 2011


[... ] Ho lottato [...] al fianco di uomini che hanno creduto davvero di porre fine all'ingiustizia e all'empietà sulla terra. Eravamo migliaia, eravamo un esercito. La speranza si infranse nella piana di Frankenhausen, il quindici di maggio del 1525. Allora abbandonai un uomo al suo destino, alle armi dei lanzichenecchi. Portai con me la sua sacca piena di lettere, di nomi e speranze. Oltre al sospetto di essere stati traditi, venduti alle schiere dei principi come un gregge al mercato -. È ancora difficile pronunciare quel nome. (L.B, 1999)


É una giornata difficile. Lavori e ti si stringe lo stomaco, esci e non riesci a non pensare a via Tolemaide, saluti chi incontri e pensi a Piazza Alimonda. Rabbia infinita e passioni che ti portano via. E' un giorno maledettamente difficile, oggi, 20 luglio 2011.

Non mi piacciono le liturgie né la coltivazione pubblica della memoria. Tutto sembra troppo difficile e troppo artefatto, le parole non sembrano, e forse non sono, mai adeguate. Così come la storia non si ripete così i dizionari delle emozioni non contemplano la parola ripetizione.

Decine di migliaia di uomini e donne di questo paese oggi sono inquieti, si scambiano email e messaggi, stanno insieme come solo la moltitudine sa federare singolarità in un patto di complicità ed amicizia comune.

Tutti sappiamo che potevamo essere noi in Alimonda. Abbiamo lottato e resistito contro il più feroce tentato omicidio di massa della nostra generazione.

Assassini sono arrivati a sparare in testa ad un ragazzo come me sapendo che mai sarebbero stati processati.


Mi scrive un amico che “I movimenti, per fortuna, smarriscono presto la memoria (diffidate sempre di chi parla solo dei movimenti passati e del loro splendore eroico!), per questo creano cose nuove. Ogni volta un gesto di nascita, ogni volta incrementano l'eternità. Ma cos'è l'eternità? L'eternità è un accumulo di "materia lavorata", di percezioni, di affetti velocissimi, di macchine, di sguardi, di parole, di poesie, di strade. Meglio, l'eternità è produzione, intensità.”


Ogni volta che faccio un'assemblea, vado ad un corteo, scrivo so che c'è un po' di Carlo con me. E, viceversa, che un po' di me è rimasto per sempre in Alimonda.


Ciao Carlo. La lotta continua.