Territorio e Sistema

Cacca v/s petrolio

una storia d'Abruzzo

7 / 3 / 2010

In maniera sempre più frequente assistiamo ad un fenomeno ormai diffuso, che prende il nome di battaglia territoriale. Per battaglia territoriale si intende, molto spesso, una mobilitazione per il territorio a difesa di quest'ultimo.

In Abruzzo, a ridosso della costa dei trabocchi, di fronte al CSA Arrembaggio, sostano due trivelle che accompagnate da una possibile raffineria di petrolio mettono a serio pericolo la nostra salute e non solo. Molte sono state le realtà che si sono spese in favore del territorio e contro la petrolizzazione dell'Abruzzo, ma un reale movimento cittadino non sembra decollare. Molti contadini per difendere il proprio "orticello" hanno partecipato ad incontri, dibattiti, manifestazioni di ogni tipo, nuove associazioni si sono costituite, ma sembra che alla cittadinanza non interessi granchè questo problema. La nostra società, che sappiamo essere ben educata alla delega, una società dove una mamma di famiglia o un semplice padre fa fatica ad occuparsi della "cosa publica" se non per professione (politico), almeno nella nostra zona, la nostra infelice comunità cerca uno spiraglio indivuduale per contiuare a comprare e farsi comprare. Il CSA Arrembaggio diverse volte è stato chiamato da questo o quell'altro comitato, spesso baluardo di qualche bandiera politica. I politici a difesa del loro posto di lavoro cercano argomenti più o meno popolari per trovare consensi, facendo finta di interessarsi al problema non esitano a calpestare visibili passerelle. Oltre ad essere una battaglia dei cittadini d'Abruzzo, il "no al centro oli" è una battaglia che riguarda TUTTI, come tutti dovrebbe riguardare la linea TAV Torino-Lione o la prossima battaglia per il prossimo inceneritore, turbogas, grande opera, licenziamento o chiusura di questa o quella fabrica. La lotta per il solo territorio rischia di essere isolata e velleitaria, come può esserlo un conflitto aperto su un tetto da qualche operaio.

Ogni battaglia è di tutti, perchè tutti subiamo lo stesso sistema che genera forme di oppressione più o meno labili, che sfruttano sia l'uomo che l'ambiente. Pensare di scindere una battaglia territoriale ad una lotta contro il sistema del consumo, del capitale o neoliberista come lo si vuole chiamare è ingenuità politica, (toh!).

In questo marasma di confusione dettato da un sistema arrivato al collasso e davanti ad una disperazione normalizzata, per certi versi addomesticatrice, ad un isolamento delle comunità in lotta. Ogni giorno le nostre televisioni cercano di convincerci di fare del consumo il nostro stile di vita, la publicità ci fa desiderare quello che non abbiamo e disprezzare quello che abbiamo, un sistema dove emerge solo il progetto che crea profitto (nella musica, nell'informazione, nel campo della cultura e non...) qualsiasi cosa volta alla semplice espressione, allo stimolo, alla critica, viene zittita, messa ai margini, tutto per educare una società già atrofizzata. Da troppo tempo non si cerca più la qualità nelle cose, "...ma basta che fa guadagnare!". Un sistema che fa "orecchie da mercante" verso una tecnologia che potrebbe arrestare lo sfinimento dell'ecosistema. Un ecosistema messo alla berlina dal nostro stile di vita, votato alla spropositata produzione di materiale inquinante, una produzione inconsapevole che avviene nella nostra quotidianità.
A poche miglia dalla costa abruzzese si possono scrutare due trivelle che prendono il nome di "ombrina mare" e "ombrina mare 2", pensiamo che questi ammassi di ferro, ledono in maniera irrimediabile il nostro patrimonio naturale ed incontaminato. Un territorio che ci siamo promessi di custodire per i nostri figli. Una battaglia che abbiamo deciso di combattere contro il sistema economico che provoca fame e sfruttamento (dell'uomo e dell'ambiente).

Perchè al sistema dello sfruttamento preferiamo l'autogestione, alla decisione dei politici preferiamo il protagonismo sociale, al consumo di sostanze tossiche preferiamo prodotti naturali, al cibo pieno di conservanti e aromi chimici preferiamo cibo genuino, alle città di ferro e cemento preferiamo gli alberi e il mare, al posto di cagare fluorescente e radioattivo preferiamo cagare merda vera! che puzza di letame, perchè... "dai diamanti non nasce niente, ma dal letame nascono i fiori!"

MANIFESTAZIONE CONTRO IL PETROLIO  PER UN ALTRO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE 
DOMENICA 18 APRILE  -  SAN VITO MARINA    -    (P.ZZA DELLA STAZIONE)

                                                                              C.S.A. Arrembaggio