Veniamo sommariamente informati con modalità anonime, ma così
circostanziate
pur nella loro parzialità da farci escludere ipotesi di
mitomania o anche di
“provocazione”, di un fatto potenzialmente
gravissimo.
Cioè che,
nella documentazione allegata ad un ricorso pendente presso il
Tribunale del
Lavoro di Milano e relativo al licenziamento individuale
di un lavoratore da
parte di Bnp Paribas Italia ( uno degli ormai tanti
avvenuti in questo
gruppo bancario negli ultimi anni ), sarebbero
contenute pesantissime
“notizie di reato”.
“Notizie di reato” relative ad una complessa vicenda
che ha avuto in
tempi recenti e meno recenti qualche eco sul web
contro-informativo ma
che non è mai riuscita a sfondare il “muro” della
informazione ufficiale
e mainstreem.
E che comporterebbero, oltre ad
un grave pregiudizio economico
irreparabile per questo gruppo bancario
multinazionale ( già coinvolto
recentissimamente nella pesantissima multa
comminatagli dal governo Usa
per gli affari col Sudan sotto embargo), una
serie di gravissime
responsabilità di suoi dirigenti, in solido con ambienti
autorevoli
della politica italiana ( un ex ministro ed ex coordinatore di
partito
già implicato recentemente in altri fattacci) ma anche con un ruolo
inquietante nella vicenda di ambienti della criminalità organizzata di
almeno due delle principali tre “mafie regionali” operanti in
Italia.
Non siamo in grado di controllare la piena veridicità della cosa,
la
documentazione in questione sarebbe parte di quella riguardante un
procedimento giudiziario in corso e non è quindi pubblica nè
consultabile.
Ed ovviamente ignoriamo se il Tribunale del Lavoro di
Milano, come
sarebbe buona prassi in casi simili, abbia ritenuto di
trasmettere
queste “notizie di reato” alla Procura della Repubblica penale
competente, che comunque sarebbe diversa da quella di
Milano.
Altrettanto ovviamente, come nostra impostazione, certo non
abbiamo il
“giustizialismo” nel nostro DNA né abbiamo mai pensato ad una
“via
giudiziaria” come soluzione non solo dei problemi sindacali nel settore
del credito ma ancora meno come “leva” decisiva rispetto al contrasto al
ruolo più generale delle banche nella crisi economica globale in essere
e nella sua gestione ai danni della stragrande maggioranza delle
popolazioni.
Però, nel nostro DNA e nei nostri valori, non c’è
nemmeno l’”omertà”.
Per cui, nei limiti delle nostre scarse capacità e
possibilità,
continueremo ad occuparci di questa ed altre vicende, in tutti
i modi
possibili e materialmente praticabili.
Sperando di “svegliare”
anche quella minima parte dei media ufficiali
non completamente asservita ai
poteri forti italiani e internazionali.
E poi, pur senza illusioni e
scorciatoie appunto “giustizialiste”,
ricordiamo il famoso detto “ c’è un
giudice a Berlino” … ce ne fossero
anche a Milano, Genova, Imperia o persino
a Parigi ?
28 Luglio 2014
InformationGuerrilla
http://bellaciao.org/it/spip.php?article34413
C'è
anche, pubblicata sulla branca francese dello stesso sito, con sede
a
Parigi, la versione appunto in francese ...
BNP Paribas - Il y a un juge
quelque part ? .
http://bellaciao.org/fr/spip.php?article142150
Bnp Paribas – C’è un giudice da qualche parte ?
29 / 7 / 2014