BNL / Bnp Paribas: L’industria della morte non è in crisi

Il business delle armi è sempre meno trasparente.

Utente: Radisol
29 / 7 / 2013

A causa delle modifiche normative che si sono succedute negli ultimi anni, oggi è quasi impossibile ricostruire in dettaglio tutte le operazioni di esportazione, in modo particolare non si conoscono i dettagli delle operazioni autorizzate agli istituti di credito, tra cui i compensi di intermediazione.

La trasparenza è un prerequisito indispensabile, uno strumento di verifica e un elemento costitutivo della Responsabilità Sociale di Impresa.

Inoltre costituisce una garanzia in più contro i fenomeni di corruzione e conseguente spreco di risorse, che non sono infrequenti come ci dicono le cronache.

L’altro valore è la coerenza, fosse solo perché sappiamo tutti che le aziende con un alto profilo etico, quindi coerenti con quanto affermano negli ormai abusati bilanci etici, hanno maggiori possibilità di business.

Maggiore e migliore business potrebbe voler dire, non fare tagli alle condizioni di lavoro, restituendo un po’ di serenità reale a chi il pane se lo guadagna sul campo, non vendendo morte.

Per quanto riguarda BNL- Gruppo Bnp Paribas, è il gruppo che nell’ultimo quinquennio ha assunto il maggior volume di operazioni per export di armamenti italiani, ma è anche tra i più attivi a livello mondiale nel finanziamento all’industria degli armamenti nucleari.

E’ come il “gioco delle parti”: da una parte la BNL si impegna a limitare le proprie attività nelle operazioni di esportazione di materiale d’armamento unicamente verso paesi UE e Nato, dall’altro con BNP Paribas Succursale Italia ha svolto negli ultimi anni operazioni che gli fanno guadagnare il titolo di “Banca Armata” “soprattutto verso i paesi nelle zone di maggiore tensione del mondo, spesso governati da regimi autoritari.” (Fonte: campagna pressione Banche Armate).

Così se BNL si attesta su intermediazioni che valgono 108 milioni di euro, BNP Paribas Succursale Italia viaggia intorno al miliardo di euro (il 34 per cento del totale). Il gioco è fatto.

In questo contesto tutte le belle parole usate per la presentazione del Bilancio sociale al pubblico, sono quel che sono, semplici parole.

Le meritevoli iniziative assunte, diligentemente elencate nel Bilancio sociale, non fanno parte di una idea organica di crescita e sviluppo sostenibile, piuttosto sono come tante altre idee pubblicitarie, molto patinate, ma sacrificabili all’altare del profitto a tutti i costi. Anche se quel profitto ha il volto di un bambino soldato.

Che compleanno amaro per BNL!

26 Luglio 2013

Dircredito - Fabi - Fiba/Cisl - Fisac/Cgil - Sinfub - UilCa

Segreterie Nazionali di Coordinamento BNL

http://www.fisac-cgil.it/16292/bnl-lindustria-della-morte-non-e-in-crisi