Comunicato del Mercato Occupato di Bari sulle ultime vicende dei neofascisti e delle locali istituzioni

Bari - Non giocate con il fuoco... noi lo sappiamo... voi lo sapete?

16 / 9 / 2010

La cronaca recentissima dice che la Fiera del Levante ha negato lo stand alla "Onlus Casa Pound Italia" per evitare problemi con la "sinistra antagonista" (citando il documento ufficiale dell'ente Fiera). La cronaca inoltre dice che una dozzina di Skinheads si sono fatti un giro nella notte tra 13 e il 14 settembre dalle parti del Mercato Occupato.

Questi sono i fatti.

Ma cosa c'è dietro la fredda cronaca? Forse ci sono degli elementi che, con una riflessione un po' più approfondita, parlano di una classe politica e un ceto dirigente locale che, sull'adagio "ma come? fascisti? ma nel 2010 ancora queste cose? ma non è possibile!", ignorano quello che sta succedendo a Bari.
Ieri al Mercato abbiamo fatto un'assemblea e ci piacerebbe condividere con i sinceri democratici e antifascisti baresi un po' di elementi di valutazione su questi fatti.

Il primo punto, che ci pare paradossale, è che la Fiera del Levante, piuttosto che farsi carico della decisione di rifiutare lo stand a Casa Pound, preferisce scaricare la responsabilità su una galassia presunta o evocata: la non meglio precisata "sinistra antagonista" (ci fa sorridere quasi quanto l'espressione "giovani vicino agli ambienti dei centri sociali", ormai un topos letterario nella seconda Repubblica). Per carità prenderci il merito di aver impedito a un'organizzazione che non riconosce la Costituzione di esporre in fiera non ci dispiace, anzi ne siamo orgogliosi, ma ci sembra incredibile che gli unici rimasti a prendersi questo onore (e quest'onere) oramai siamo noi. E poi ovviamente individuando una galassia esterna, delegando le responsabilità, magari per evitarle, succede che qualche matto (vedi skinhead), non necessariamente della stessa organizzazione, la notte possa decidere che i posti della "sinistra antagonista" debbano essere sgomberati (ci auguriamo senza la soddisfazione di chi prova a farci uscire dal Mercato da tre mesi, togliendoci acqua e luce, magari parlando di Casa Pound come "bravi ragazzi" salvo poi ogni due per tre ricordare la propria iscrizione all'ANPI).

Il secondo punto della nostra valutazione è sulle migliaia di manifesti attaccati in giro per Bari. Questi truci e costosissimi manifesti in molti casi sono firmati AP-15.Forse per i più questo acronimo non significa nulla. Ma per chi ricorda qualcosa della storia di Bari, sta per "Angelo Passaquindici"; sta cioè per il nome della sezione dell'MSI, chiusa il 29 novembre 1977, in cui si riunivano per organizzare le loro azioni squadriste gli assassini di Benedetto Petrone. Quindi sono ancora in giro? Quindi si stanno di nuovo riunendo? E chi li paga? E perchè proprio oggi?Su questo magari sarebbe interessante che qualche consigliere comunale si ricordasse il valore della parola "democratico" e "antifascista" e, svegliatosi dal proprio torpore, facesse un'interrogazione in consiglio, invitando le istituzioni cittadine a informarsi, ad indagare, a capire come mai oggi si riaprono covi fascisti e cosa questo possa implicare.

Noi, per conto nostro, facciamo una valutazione (anche riflettendo sulle altre sigle presenti sul manifesto). Gli squadristi si stanno riunendo intorno ai "vecchi" missini in vista dell'autunno, che sarà caldo e sarà un autunno di opposizione sociale alla luce della situazione del paese. Alla luce quindi della disperazione diffusa, della disoccupazione, dei tagli indiscriminati di un governo che scarica sui lavoratori i costi di una crisi da lui stesso causata mentre si diverte a discutere di alchimie elettorali e giudiziarie con un'opposizione autosufficiente e chiusa nel palazzo.
Sappiamo di cosa sono capaci questi criminali. La cronaca nera di questa città sta lì a ricordarlo. E sappiamo cosa fanno i cani da guardia quando il padrone viene attaccato.
A chiusura di questa riflessione collettiva invitiamo le forze democratiche e antifasciste di questa città a condividere informazioni, a rivendicare il proprio antifascismo e a non sottovalutare colpevolmente quello che noi qui ed ora stiamo scrivendo. Non bisogna giocare troppo con il fuoco, chi sottovaluterà quello che noi scriviamo oggi potrebbe trovarsi in questo autunno a evocare la solita solfa degli opposti estremismi, dimostrando ancora una volta irresponsabilità, ignavia e negligenza. Magari il giorno dopo trovandosi a difendere una calma raccapricciante basata sul terrore. Bari è antifascista, tale rimarrà. La democrazia va difesa con le unghie. Noi la difenderemo. E voi?

C.S.O.A. Mercato Occupato