I componenti della associazione colombiana che da anni si occupa di riaccompagnare i desplazados nei territori d'origine, sono oggetto di intimidazioni pesanti: si chiede alla comunità internazionale appoggio e visibilità

Appello contro le minacce alla Commissione Justicia y Paz in Colombia

Nel Paese latinoamericano, continua la lotta contro l'impunità, per la verità, la memoria: agua, Justicia y Paz!

Utente: yakufran
27 / 9 / 2010

In Colombia è sempre grave la situazione dei diritti umani. In questo panorama, la Comisión de Justicia y Paz lavora da anni  instancabilmente per la verità, la giustizia, la ricostruzione e la memoria. Accompagnando comunità rurali in varie zone della Colombia, permette la strenua difesa  della vita, dei diritti umani e dell'ambiente, attraverso la creazione di zone umanitarie e per la biodiversità, assieme alle comunità locali.

Secondo una fonte, contro i membri della Commissione Giustizia e Pace è in atto un piano di attacco su due fronti: uno giudiziale e mediatico ed un altro persecutorio, con la complicità di agenti dello stato.

Coloro che traggono vantaggio dalla violenza paramilitare per ottenere i noti benefici provenienti dal commercio della palma, dall'allevamento intensivo e dalla coltivazione dei banani, si occupano anche di screditare il lavoro di coloro che difendono i diritti delle comunità, sfollate e danneggiate proprio da queste stesse imprese.

Ancora una volta, un'organizzazione per la difesa dei diritti umani è vittima di un attacco. Questa situazione in Colombia non è eccezionale. Coloro che vorrebbero continuare ad agire nella totale impunità si vedono “minacciati” dal lavoro delle organizzazioni della società civile. Per questo, sempre di più, i difensori dei diritti umani e dell'ambiente sono minacciati, criminalizzati o censurati, per ostacolare il loro lavoro.

Tutti possiamo contribuire alla protezione dei membri di Justicia y Paz mostrando alle autorità colombiane che conosciamo la situazione e che siamo vigili, con un atteggiamento solidale e presente.

Per favore, scrivi oggi stesso al vicepresidente colombiano chiedendogli di garantire la vita e l'integrità dei membri della Comisión de Justicia y Paz. Puoi utilizzare il modello di lettera che si può inviare automaticamente da questo indirizzohttp://www.salvalaselva.org/protestaktion.php?id=622 (il testo è nel riquadro bianco) oppure scrivere una tua lettera ed inviarla direttamente al vicepresidente.

Molte organizzazioni hanno già sottoscritto quest'appello: l'elenco completo si trova suhttp://www.salvalaselva.org/protestaktion.php?id=622&zusatz=1

Puoi anche mandare questa lettera con la tua firma o con la lista delle organizzazioni che l'hanno sottoscritta all'ambasciata colombiana nel tuo Paese (qualsiasi iniziativa può essere comunicata a  [email protected]).

TRADUZIONE DELLA LETTERA

ANGELINO GARZÓN

Vicepresidente de Colombia

[email protected]

Fax: (0057) 1 -4442156

Signor Vicepresidente,

conosco il lavoro di difesa dei diritti umani e la lotta per la Verità e la Giustizia portata avanti dalla Comisión Intereclesial de Justicia y Paz. Chiedo al Governo Colombiano che utilizzi tutti i mezzi a sua disposizione per proteggere la vita e l'integrità psichica e fisica dei suoi membri, com'è dovere di uno stato civilizzato che rispetta le risoluzioni e gli strumenti delle Nazioni Unite a favore dei Diritti Umani.

Da alcune settimane si stanno progressivamente conoscendo i dettagli, ogni volta più allarmanti, di un'operazione di attacco che si sta realizzando contro l'importante organizzazione per i diritti umani Comisión Intereclesial de Justicia y Paz.

Stando a quanto si è finora potuto sapere, esiste un piano che comprende pedinamenti, intercettazioni, sostegno di una campagna di discredito, montaggi giudiziari e un eventuale danno irreparabile alla vita e all'integrità.

Sono molto preoccupato per qualsiasi situazione che possa verificarsi e significare danni irreparabili alla vita o all'integrità personale del padre ALBERTO FRANCO, di ABILIO PEÑA e DANILO RUEDA, di SANTIAGO MERA e JOHANA LÓPEZ,di ENRIQUE CHIMONJA e MARÍA EUGENIA MOSQUERA e di tutti i membri della Comisión Intereclesial de Justicia y Paz, così come del padre JAVIER GIRALDO. La preoccupazione mi farà rimanere vigile in ogni momento e di fronte a qualsiasi escalation si possa verificare, date le minacce ricevute, assieme alle 57 organizzazioni sociali, di diritti umani e ambientali che sottoscrivono questo appello (http://www.salvalaselva.org/protestaktion.php?id=622&zusatz=1 ).

Il lavoro dei difensori dei diritti umani della Comisión de Justicia y Paz è di lunga prospettiva e  di natura ineccepibile. Questo è dimostrato dal costante lavoro a favore dei diritti umani in Colombia, a livello nazionale ed internazionale. L'impegno per la società colombiana, il lavoro instancabile nella difesa della vita e contro l'impunità sono assolutamente encomiabili. Le autorità colombiane dovrebbero garantire da subito la sicurezza di questi e di tutti i difensori dei diritti umani nel loro Paese.

Chiedo:

- che si garantisca la sicurezza per permettere il lavoro legale e legittimo delle e dei difensori dei diritti umani della Comisión de Justicia y Paz in tutte ed in ciascuna delle regioni in cui si sviluppa il loro lavoro necessario e irrinunciabile.

- che si chiarisca una volta per tutte la campagna di discredito e di montaggio giudiziale che si conosce dal 2008 contro la Comisión de Justicia y Paz

- che si identifichino i responsabili del tentativo di frode processuale per coinvolgere falsamente membri della Comisión de Justicia y Paz, tra cui il padre ALBERTO FRANCO, ABILIO PEÑA, DANILO RUEDA, e il padre JAVIER GIRALDO, come responsabili del triplice crimine, nello scorso dicembre, di MANUEL MOYA, GRACIANO BLANDÓN e di suo figlio. L'imputato per il crimine, MASUEL ROMAÑA, ha subito pressioni e minacce per vincolare falsamente la Comisión de Justicia y Paz con le FARC e con l'esecuzione di crimini e attentati. Si garantisca un doveroso processo ed un iter giudiziario che chiarisca questi fatti.

- che si inizi una seria indagine sulla falsa accusa pronunciata da GERMÁN MARMOLEJO che accusa la Comisión de Justicia y Paz di essere responsabile di un attentato contro la sua vita.

- che si convochi finalmente il faccia a faccia pubblico con i guerriglieri smobilitati alias "Karina" e "Samir" perché riferiscano esattamente il giorno, l'ora, le circostanze di tempo, di modo e di luogo in cui i membri della Comisión Intereclesial de Justicia y Paz avrebbero  concordato una strategia con la guerriglia.

http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=1543