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4 metri sopra il cielo. e adesso? sciopero generale!

MilanoX

Utente: worsmok
19 / 12 / 2010

via del corso 575x397 4 METRI SOPRA IL CIELO, SCIOPERO GENERALE SUBITO!Allora: non voglio scrivere l’ennesio fiume di parole o analizzare l’evento come se fosse già una cosa imbalsamata e irripetibile. Il 14 a Roma non credo sia successo nulla di così tanto sconvolgente e fuori dal normale. Era nell’aria! Sono anni che le lotte sociali rimbalzano contro un muro di gomme che le respinge puntualmente, quel muro questa volta l’abbiamo cercato di sorpassarlo! è tanto strano? a me non sembra.

Mi sembrano anche fuori luogo tutte le valutazioni spese da Saviano che prestano puntualmente la sponda alle destre e al loro tentativo di ridurre il problema a questioni di ordine pubblico, nascondendo il disagio che tutti stiamo vivendo.

Credo, e sono giorni che lo stiamo dicendo con fermezza, che non siamo nel 68, e neanche nel 77. Non siamo Genova 2001 e paragonare momenti storici passati, alla rivolta (che è iniziata da tempo) che abbiamo visto il 14 sia davvero fuori luogo e pecca di non realismo.

Siamo cresciuti in una generazione e un sistema sociale completamente liquido, privo di sensi di apparenenza e appoggi concreti. Da questa condizione di destrutturazione sociale, negli anni abbiamo avuto la capacità di ricomporci, di rimetterci assieme. Abbiamo trovato nel conflitto la nostra medicina per non sentirci piu soli davanti ai mille problemi di tutti i giorni. Abbiamo trovano nell’espressione organizzata del dissenso un modo per stare assieme e per guardare in avanti!

Chi oggi spende mille parole per analizzare e cercare di capire il perchè di tanta violenza e come isolarla, sbaglia. Si! Sbaglia alla grande! La violenza per noi non è mai stato un fine, e neanche un obbiettivo. La giornata del 14 per noi è un’importante giornata di lotta, cosi come quelle delle settimane scorse quando abbiamo occupato i monumenti, le stazioni, le autostrade e bloccato le arterie principali della città.

Noi siamo una generazione liquida, senza futuro e senza possibilità di guardare avanti. Siamo una piazza che esprime tutto. Violenza e non violenza sono entrambi partimonio collettivo di questo movimento.  Chi cerca di fare le divisioni tra buoni e cattivi, non ha capito niente.

In italia c’è la crisi, e non siamo più in una fase dove le piazze fanno proclami, sfilate rappresentative o atti simbolici programmati e concordati. Siamo in una dimensione molto reale dove bloccare il paese, assaltare il futuro per garantirselo, diventa un esigenza che non trova ostacoli.

Ho scritto molti articoli che analizzavano la situazione e la descrivevano, in questi racconti spesso ho enfatizzato e autocelebrato la piazza e le strutture organizzate che la gestivano. Ecco adesso inizia la fase dove questo viene meno: il 14 dicembre in via del corso le strutture organizzate di compagni e compagne sono saltate completamente, ci siamo resi conto che la piazza aveva un esigenza molto pratica e reale a prescinedere da qualsiasi considerazione fatta: andare sotto quei palazzi di merda è divenato un obbiettivo reale, senza se e senza ma!

Non saranno mica 2 blindati che bruciano ad oscurare le montagne di rifiuti  presenti tutt’ora nel napoletano? non saranno mica le sassaiole a cancellare la svendita totale della scuola pubblica? Non sarete mica così scemi da credere che tutto ciò non era nell’aria da tempo? e che è stata una bolla esplosa ma che presto domerete, vero?

No perchè da quello che leggo sui giornali e che sento nei dibattiti mi sembra che davvero non abbiate proprio capito un cazzo! Non avete capito quello che siamo, figuriamici se capirete quello che vogliamo.

non mi dilungo se no divento patetico e noioso come voi e come i vostri monolighi in televisione.

Passiamo a noi: adesso dobbiamo avere la capacità di non fossilizzarci e di rilanciare. In questo senso credo sia decisivo il rapporto con i lavoratori. Dobbiamo trovare il modo che la Cgil convochi lo sciopero generale prima possibile. Dobbiamo iniziare a preparare il terreno per uno sciopero generale di massa, senza età e senza categorie predominanti.

Allora utilizziamo le ultime forze prima della pausa natalizia per pensare e porre le basi per una richiesta CORALE a 360 gradi di tutti e tutte verso la Cgil.

Confrontiamoci e riorganizziamoci per andare avanti. Facciamo in modo che il patrimonio e la lotta degli operai possa mescolarsi alla nostra. Parliamoci, troviamo forme di ricomposizione che siano in grado di creare un tessuto sociale ampio, vasto, ma allo stesso tempo solido e capace di praticare obbiettivi concreti.

Siamo 4 metri sopra il cielo, non ci metteranno più a terra con le mani legate dietro la schiena.

Teo casa del precario Milano