15 ottobre

Una poesia ribelle per il 15 ottobre...

13 / 10 / 2011

video 15 ottobre

Fumante et pensoso,
mani sudate scivolando via
sulla strada della fatica,
liberano la frenetica energia
della rabbia collettiva
sul quel pugno or elevato verso il tramonto del capitale
or tamponato da quel sacco mobile e vagante
per le stanze della ribella mente,
nell'impeto violento
di gridar
rivolta,
rivolta,
rivolta.

15 ottobre,
giorno d'esilio per Napoleone in quell'isola di Sant'Elena,
giorno di lutto per l'annuncio di Fidel Castro
che con dignità proletaria offrì al mondo il realizzato disastro,
ossia la verità sospettata,
osannata dal capitale,
ripudiata dalla lacrima di mare.
La vile uccisione del Comandante Ernesto Che Guevara,
in tal società avara di sentimenti,
amara per i funesti turbamenti.
Eppur in tal giorno, nel cadente Impero Romano, si celebravan i ludi.
Ludi per Giove Liberatore.

E noi uomini e donne,
sognatori e sognatrici
indignati ed incazzati
indignate ed incazzate
oltre le vie omologate
dal tetro teatrale
potere sempre apicale,
occuperemo le vie dell'Imper decadente,
occuperemo le strade con la voce della rivolta.

Ma vedremo ancora essere ancorate nella bieca e cieca
burocrazia di tal interna democrazia,
divisioni di armate ribelli,
divise dalle bandiere
e dalle voci Chimere
che devasteranno il silenzio borghese
ma non conquisteranno
le proletarie pretese.

Roma forse arderà,
Roma forse sorriderà,
Roma forse accoglierà il fiume in rivolta di tal società sconvolta,
sconvolta non solo dalla crisi del capitale,
ma anche dall'egoismo individuale
che condurrà al potere
il padrone imprenditore,
il leghista separatista
il banchiere banditore,
il vaticano predicatore.

Questa è la laica verità,
scritta nella voce dell'indignazione.
Ed allora,
vola il pugno della rivolta verso quel sacco
rosso e nero
imprigionante
la rabbia volante
nella libera
libertà
di tal triste
verità.
Eppur sogno ancora
la libertà
e la sospirata
e non triste
morte
nella laica sorte
dell'odiato
e ripudiato
capitalismo,
chiamalo se vuoi
proletario cinismo.


Marco B